Nell’età prescolare, notiamo spesso che i bambini hanno bisogno di portare con sé un pupazzo, una coperta, o qualsiasi altro oggetto che assume il ruolo di compagno di avventure.

Il famoso pediatra e psicoanalista D.W. Winnicott sostiene che tali oggetti sono fondamentali per la crescita tanto da meritare il nome di “oggetti transizionali”. Secondo l’autore, questi oggetti servono per costruire un ponte tra la soggettività del bambino e la realtà oggettiva, hanno quindi una importanza vitale, per esempio, nel momento di andare a dormire come elementi per rassicurarsi e per sentirsi meno solo.

Questi oggetti sono reali ma, dal punto di vista del bambino, rappresentano i primi possessi che permettono quindi di differenziare il “me” dal “non-me”. Su di essi, il bambino può riversare le proprie emozioni e le proprie frustrazioni sapendo che la sua copertina o il suo pupazzo non lo abbandonerà e sarà a sua disposizione fino a che ne avrà bisogno.

E’ importante che il bambino possa gestire il proprio oggetto transizionale come meglio crede, il fatto che si rovini o che si sporchi non deve essere per forza un motivo per abbandonarlo. L’abbandono di questo oggetto dev’essere una scelta del bambino stesso che avverrà quando sarà capace di trovare, sempre più dentro di sé, gli strumenti per potersi rassicurare.

L’oggetto transizionale, perciò, assume un ruolo importante nella crescita in quanto si colloca in un’area a metà strada tra ciò che simbolicamente rappresenta il proprio corpo e ciò che è invece realtà oggettiva, tale area verrà conservata anche dall’adulto ed entra in gioco nel campo dell’arte e della creatività.

Se si nota un attaccamento morboso verso il proprio oggetto transizionale, è opportuno confrontarsi con un professionista, tuttavia, in genere il distaccamento avviene in modo indolore durante l’ingresso alla scuola primaria.

Presso i nostri Studi Medici lo Psicologo dott. Marco Semenzato mette a disposizione la sua esperienza per affrontare con i bambini e i loro genitori questo delicato periodo di vita che si chiama crescita.

Marco Semenzato

Marco Semenzato

Psicologo

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